

Due progetti di legge in materia di cittadinanza sono stati promossi dal Comites, il Comitato dei cittadini dei italiani residenti all’estero di San Marino. Progetti di legge guadati con attenzione dalle forze politiche, sostenuti anche dagli organismi internazionali che si occupano di diritti dell’uomo e anche da esponenti politici italiani. A spiegare di cosa si tratta è il vice presidente del Comites, Alessandro Amadei. Quale esigenza vi ha spinto a presentare due progetti di legge sulla cittadinanza? “Innanzitutto queste richieste che noi facciamo alla politica di San Marino, nello specifico al Consiglio Grande e Generale cui è destinata la valutazione e approvazione dei progetti di legge di iniziativa popolare, sono dettate da delle esigenze condivise e sentite da molti. Sentite non solo da italiani residenti, ma anche da sammarinesi. Lo scopo è di evolvere e di armonizzare la normativa sulla cittadinanza in conformità alle leggi dei paesi europei, in quanto la legge attuale presenta degli aspetti che sono anacronistici e concepiti in termini troppo autoreferenziali e identitari. Per certi versi l’attuale normativa sulla cittadinanza presenta anche delle contraddizioni e dei trattamenti differenziati dei cittadini. Va detto che negli ultimi dieci anni nella maggior parte dei Paesi europei si è intervenuti a riformare la legge sulla cittadinanza, rendendo la normativa più favorevole agli stranieri. Ad oggi, infatti, la vecchia nozione di ‘un uomo, una cittadinanza’ è ritenuta superata, se si considera che ogni giorno 200milioni di persone, secondo l’Economist, si spostano da un paese all’altro per motivi di lavoro, affettivi o di altra natura. Dinamiche delle quali non si può non tenere conto. Ciò che ci ha spinto a proporre questa normativa è anche la volontà di valorizzare la maggiore ricchezza che questa Repubblica ha: le risorse umane”. |
Cosa propongono esattamente i progetti normativi? “Questi due progetti di legge sono stati depositati a fine novembre scorso presso la Segreteria Istituzionale del Consiglio. Il primo verte sulla richiesta di modifica della legge sulla cittadinanza nel senso di eliminare dalla attuale normativa la rinuncia alla cittadinanza di origine come requisito per ottenere la cittadinanza sammarinese per naturalizzazione. Altro punto è la riduzione della tempistica per la concessione della cittadinanza da 25 anni di dimora effettiva a 15 anni e da 15 a 10 per il coniuge di cittadino o cittadina sammarinese. Terzo: eliminazione della perdita della cittadinanza sammarinese per chi acquista cittadinanza di altro stato. Il secondo progetto di legge, molto semplicemente, vuole introdurre il diritto di elettorato attivo e passivo, per le elezioni delle Giunte di Castello, a favore dei cittadini stranieri residenti a San Marino da almeno cinque anni”. Ritiene che il Paese sia maturo per superare le discriminazioni che ancora permangono? “A nostro avviso i tempi sono |
Anche dall’Italia guardano Il vice presidente del Comites Alessandro Amadei illustra le proposte normative che riguardano gli italiani residenti e l’intera comunità con interesse e appoggiano la vostra proposta. E’ così? “Sì, abbiamo avuto soprattutto alla vigilia del voto italiano del 4 marzo delle importanti prese di posizione da parte della politica italiana. Abbiamo ad esempio ricevuto l’appoggio del Pd della Regione Emilia Romagna che ha depositato, presso la segreteria dell’assemblea legislativa regionale su iniziativa del consigliere Giorgio Pruccoli, una risoluzione con la quale si auspica che San Marino possa modificare la legge sulla cittadinanza. Altro esempio è l’importante endorsement ufficiale dell’ex parlamentare del Pd, Gianni Farina”. Cosa vi aspettate dalle forze politiche sammarinesi? “Siamo ragionevolmente ottimisti considerato che, dagli incontri avuti, abbiamo riscontrato un vivo interesse da parte di tutte le forze politiche sui temi sollevati, in particolare sulla modifica della normativa sulla cittadinanza. Il Comites, che rappresenta gli italiani residenti a San Marino, si sente un attore importante nella fase di rilancio del Paese e vuole dare il proprio contributo fattivo come attore della società sammarinese della quale fa parte. Il Comites pensa che solo con delle scelte di riforma così importanti si possa contribuire all’evoluzione sociale dello Stato. Si vince solo quando si costruisce il futuro e non quando ci si chiude nel presente. Di qui la nostra volontà di essere propositivi mettendo da parte ogni polemica e cercando di cambiare le cose, perché, come diceva Robert Kennedy, ‘il cambiamento, con tutti i rischi che comporta, è la legge dell’esistenza”. |
fonte: l’informazione di San Marino